Eloda Rossi blog

N. 1 – Il Progetto di una Chiesa

Nell’articolo Cos’è un Progetto (dedicato in particolare agli studenti di architettura) ho cercato di rappresentare il vero significato del progettare e il senso proprio del Progetto, quale elevato momento creativo.

Ora desidero approfondire la tematica con un primo esempio che si comporrà di alcuni articoli in sequenza. L’obiettivo è focalizzare, dal mio punto di vista, i momenti più importanti del lavoro di costruzione di un progetto architettonico.

Voglio evitare estremizzazioni concettuali e letteratura pura, pertanto affido questa descrizione a un caso concreto che mi appartiene. Sono certa che nulla più di un’esperienza vissuta possa essere trasmessa efficacemente.

Ho scelto di utilizzare il progetto di una Chiesa, ideato ed elaborato da me e dal collega Franco Lombardi. Si, quello di cui vedete qualche particolare qui appresso.

Ciò che mi spinge a trattare questo caso richiama alcuni elementi importanti. In primo luogo, è stata un’esperienza affascinante dal punto di vista puramente creativo/progettuale. Ma anche un’esperienza decisamente sofferta, assoggettata a percorsi amministrativi e di relazioni molto difficili e deludenti. L’idea portante, l’anima di questo progetto, il suo significato, le scelte formali e materiche, il complesso schema che ha condotto alla sua definizione, nel tempo hanno subito interferenze che, a mio parere (e a parere dell’architetto Lombardi), ne hanno pesantemente mortificato il senso. Architettura violata, ragazzi: ritorna un tema già affrontato.

Ma parlerò del progetto originario (il vero progetto), delle fasi che ne hanno permesso la definizione, dell’impegno e della passione che ne hanno guidato le scelte. Lo farò per step successivi, nella consapevolezza che la contrazione del racconto a un solo articolo richiederebbe una sintesi niente affatto utile.

Procederò in questo modo:

  • il prossimo articolo (N. 2) parlerà dell’idea, delle modalità di ricerca dell’idea che noi progettisti dell’architettonico abbiamo ritenuta vincente,
  • il successivo (N. 3) affronterà il tema della prima definizione formale, anche in relazione agli spazi d’accoglienza e ai vincoli di natura urbanistica,
  • poi (N. 4) parlerò del percorso di analisi e di scelta dei materiali di costruzione e di rifinitura,
  • poi ancora (N. 5) rappresenterò le motivazioni che hanno determinato la definitiva scelta formale, anche in ragione dei materiali selezionati e delle componenti illuminanti. E cercherò di far capire quanto siano correlate le argomentazioni,
  • infine (N. 6) parlerò, sebbene superficialmente, di alcuni elementi che ritengo necessari per completezza di trattazione.

Ho in mente, a seguito di questo percorso illustrativo, composto di articoli sequenziali, di pubblicare – ovviamente insieme all’architetto Lombardi – un e-book nel quale raccogliere ed estendere tutte le tematiche affrontate, al fine di fornire materiale organico sulle modalità di costruzione di un progetto. Ovviamente si tratta di un percorso artistico e tecnico che sottintende emotività personali. Ma non è forse questo il vero significato del fare architettura?

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