Elodia Rossi

Una promessa mantenuta

Il professore Corrado Beguinot si spense il 6 gennaio 2018. Lo ricordai in un articolo (https://www.elodiarossi.it/corrado-beguinot-il-mio-maestro/). E ricordai quanto la sua figura abbia influito (e influisca ancora) sulla cultura urbanistica mondiale.

In memoria di lui, mio maestro e insostituibile amico, ho curato due recenti pubblicazioni sostenute dalla Fondazione di Studi Urbanistici Aldo della Rocca. L’impegno del Presidente Gian Aldo Della Rocca ha permesso di portare a termine questi lavori che, dagli scritti di tutti coloro che vi hanno preso parte, trasudano di affetto e riconoscenza verso il professore.

Corrado Beguinot. Ricordi.

Aracne Editrice, Fondazione Aldo Della Rocca – Collana Ricerca e Documentazione, 2019

Prefazione del Presidente, Conclusione del prof. Franco Montanari, Introduzione e Postfazione mie.

Contributi di:

Presidenti/Parlamentari/Professori/Direttori: Francesco Alessandria, Stefano Aragona, Pasquale Belfiore, Alberico Barbiano di Belgiojoso, Lorenzo Berna, Cristoforo Sergio Bertuglia e Franco Vaio, Vittorio Betta, Gabriella Padovano e Cesare Blasi, Marino Bonaiuto, Mirilia Bonnes, Alessandro Castagnaro, Massimo Clemente e Gabriella Esposito De Vita, Teresa Colletta, Flavia Cristaldi, Marilisa Cuccia, Claudia de Biase, Gian Aldo Della Rocca, Anna Maria Di Tolla, Mario Fadda, Francesco Forte, Giovanna Fossa, Alberto Gasparini, Anna Sagliocco Guarino, Mario Guarino, Francesco Gurrieri, Gloria Mari, Bianca Petrella, Marco Ricceri, Aurora Sanza, Gianluigi Sartorio, Vincenzo Scotti e Marco Emanuele, Orietta Zanato Orlandini, Franco Montanari

Professori Emeriti, Filosofi: Giancarlo Bracale, Aldo Masullo, Giuseppe Limone

Liberi Professionisti: Chiara Bardazzi, Sabrina Barresi, Adelmina Dall’Acqua, Marialfonsa Fontana, Fiorenza Gorio, Gerardo Mazziotti, Giuliana Quattrone, Elodia Rossi

Giornalisti, Scrittori, Poeti: Raffaele Bussi, Amos Ciabattoni, Angelo Cocozza, Maria Pia De Martino

Segretaria della Fondazione: Roberta Pitino (a cui esprimo un grazie particolare per ambedue i Volumi).

All’interno del I Volume è riportato anche il Final Statement dell’International Conference on the Inter-ethnic City (Rome, 1 of June 2011) di cui Beguinot è stato artefice, con la partecipazione attiva di Ban Ki-moon, allora Segretario Generale delle Nazioni Unite.

L’occasione di una Giornata del Ricordo in sua memoria, organizzata dal Cerimoniale (8 febbraio 2019), ci ha permesso di presentare il primo Volume nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università Federico II .

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Corrado Beguinot. Ricordi. II Volume

Aracne Editrice, Fondazione Aldo Della Rocca – Collana Ricerca e Documentazione, 2020

Prefazione del Presidente, Introduzione e Intro-Appendice mie, Postfazione di Bianca Petrella.

Contributi:

Rettori/Professori Emeriti: Filippo Bencardino, Giorgio Piccinato, Cesare Stevan, Maurizio Tira,

Rettori/Presidenti/Parlamentari/ Professori/Direttori: Armando Albi-Marini, Emanuela Belfiore, Padre Gianfranco Berbenni, Donatella Calabi, Michele Capasso, Lucio Carbonara, Giuseppe Carta, Mario Coletta, Giovanni Cordini, Giuseppe De Rita, Gianfranco Dioguardi, Pasquale Erto, Concetta Fallanca, Fabiana Forte, Paolo Giovannini, Giuseppe Imbesi, Nicola Giuliano Leone, Ernesto Mazzetti, Bianca Petrella, Elvira Petroncelli, Flavia Piccoli Nardelli, Antonio Saturnino

Liberi professionisti: Mario Casolaro, Eleonora Giovene di Girasole, Gandolfo Marzullo, Giorgio Nocerino,

Artisti, Registi: Igina Izzo, Renata e Giorgio Treves.

Un grazie di cuore a tutti.

Ricordi particolari vanno ad Aldo Masullo (filosofo e professore emerito – https://www.elodiarossi.it/siamo-tutti-piu-poveri/) e Gianluigi Sartorio (professore ordinario e caro amico) che recentemente ci hanno lasciati.

Siamo tutti più poveri

Se è vero che la ricchezza umana non è nel denaro, come io credo, ma nella conoscenza, nella capacità di elaborare pensieri, nel saper conquistare la sola libertà che possediamo – quella interiore – e nel saperla esternare con sapienza, beh, allora siamo tutti più poveri.

Un breve pensiero il mio, visto che notizie sull’uomo che ci ha lasciati il 24 aprile scorso se ne trovano in abbondanza sui quotidiani e nel web.

Aveva 97 anni. Per quanto appaiano molti, non sono abbastanza per una mente che ha inciso (e inciderà) sul pensiero filosofico e morale dello scorso Secolo, di quello attuale e di quelli che verranno. Lucido pensatore, appassionato nell’indagare – tra l’altro – i meccanismi che regolano la vita e le relazioni tra questa e lo spazio/tempo, Aldo Masullo ha contribuito ad aprire le menti attraverso quella vivacità della coscienza di cui è padre, a orientare gli orizzonti del pensiero verso un universo spesso disatteso, invece strutturato nel vivere quotidiano.

E tutto questo va ben oltre la sua esperienza e i suoi orientamenti di politico, le sue onorificenze e la gloria che si è conquistato all’interno dei contesti decisionali. Sostenitore della diversità di idee, da cui discende la dialettica, tutto questo si deve invece alla sua intensa attività di filosofo, penetrante differenti campi e mirante appunto a introdurre il senso vero della coscienza nelle scelte. Mi viene in mente la tenacia con cui aveva affrontato la contrapposizione all’abortito PRG che intendeva rivoluzionare Napoli con l’abbattimento di quella struttura urbana che ne caratterizza una storia delicata e complessa: i quartieri spagnoli. Dovuto è il richiamo alla collaborazione con un altro insigne pensatore, Gerardo Marotta, fondatore dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, anch’egli venuto a mancare.

Come potrei dimenticare quando, giovane studentessa di architettura alla Federico II di Napoli, non trascuravo di seguire le lezioni di Filosofia morale di Masullo, presso la vicina sede della sua Facoltà? E c’è stata una relazione, guidata dall’altrettanta enorme sapienza di un altro grande uomo recentemente scomparso e a me infinitamente caro: Corrado Beguinot (https://www.elodiarossi.it/corrado-beguinot-il-mio-maestro/). Seguirono i tempi in cui s’indagava, all’interno di un gruppo di ricerca internazionale sugli studi urbani (cui orgogliosamente appartenevo), sulle relazioni tra spazio-tempo-velocità e capacità percettiva in differenti contesti architettonici. Mi si apriva un mondo nuovo e la mia attenzione all’architettura affrontava orizzonti affascinanti e più intensi. Orizzonti che hanno guidato e guidano ancora le mie scelte e non solo architettoniche. C’è una morale in questo: l’architettura diviene un veicolo. Ma è una storia lunga, alla quale ho fatto cenno in alcuni articoli precedenti (per esempio: https://www.elodiarossi.it/le-dimensioni-dellarchitettura/https://www.elodiarossi.it/v-le-dimensioni-dellarchitettura/).

Grazie Corrado Beguinot. Grazie Gerardo Marotta. E grazie Aldo Masullo.

Senza di voi, quest’Italia già martoriata a me appare genuflessa.

Senza voi, siamo tutti più poveri.

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